IN PREPARAZIONE

1. EDIZIONE

IL LATO GROTTESCO DELLA VITA di Federica di Giacomo, vincitore

Motivazione: Per l’originalità con cui si avvicina a un luogo carico di storia e per la capacità di rivelare un Sud diverso da quello mitizzato da certa cinematografia contemporanea. I "personaggi" borderline vengono raccontati con una distanza etica, grazie ad una macchina da presa che non dimentica mai il paesaggio a cui appartengono…

 

Menzione: VITA DA INES di Giulio De Leo e Sandro Carnino

Motivazione: perché i silenzi sono più importanti delle parole...

 

giuria: Rodolfo Bisatti, Fabio Gemo, Gianfranco Pannone, Marco Segato

 

 

2. EDIZIONE

DALLO ZOLFO AL CARBONE di Luca Vullo, un documentario storico e sociale che narra la verità di un periodo triste dell'Italia repubblicana e del dramma di tante famiglie che abbandonarono la Sicilia per vivere.

Motivazione: Ha raccolto l'apprezzamento unanime della giuria: il piano narrativo è efficace e toccante, le interviste hanno forte capacità evocativa, il linguaggio del documentario è essenziale e rigoroso. I temi della migrazione, dell'identità e dell'integrazione emergono in una cornice storico-sociale e antropologica molto ben delineata, portandoci a riflettere sulla situazione attuale.

 

CI RESTA IL NOME di Marco Segato menzione speciale

Per l'attenzione dell'occhio, della mente, del sentimento. Per la capacità di raccontare con rigore, di ragionare con lucidità e sempre con emozione su di una figura archetipica dell'uomo: la celebrazione della morte come memoria di vita.

 

LA REPUBBLICA DELLE TROMBE di Stefano Missio e Alessandro Gori, menzione speciale

Documentario rigoroso e formalmente impeccabile cerca, con risultati talora suggestivi, di cogliere nel suono della tromba, strumento principe di una manifestazione musicale serba, il "soffio" dell'anima di un intero popolo.

 

giuria: Mario Brenta, Luigi Di Gianni, Manuela Pellarin e Francesco Spagna

 

 

3. EDIZIONE

Premio Sezione Etnofilm

HANNA e VIOLKA di Rossella Piccinno

Motivazione: Uno sguardo al “femminile” sulla quotidianità delle donne migranti che vivono esistenze spezzate tra il lavoro in Italia e la famiglia lasciata in patria. La regista si avvicina all’intimità del racconto in modo discreto e rispettoso mostrando uno spaccato reale che incrocia la storia e l’attualità delle migrazioni transnazionali. L’intreccio narrativo, la colonna musicale, l’ottimo montaggio, fanno di quest’opera un documento esemplare.

 

Premio sezione Uomo - Fiume

IL TEMPO DEL FIUME - incontri lungo l'Isonzo, di Anja Medved e Nadja Veluscek

Motivazione: La narrazione, che segue il percorso del fiume, restituisce l’habitat umano con le sue diverse espressioni linguistiche, attraverso un abile impasto sonoro tra musica e interviste. Un luogo di confine, com’è lo storico spartiacque segnato dal fiume Isonzo, diventa qui un luogo d’incontro tra persone, dove è possibile superare le barriere storico-culturali anche attraverso l’espressione artistica.

 

Menzione Speciale

VIA ANELLI, la Chiusura del Ghetto, di Marco Segato

 

giuria: Roberta Altin, Alessandro Anderloni, Donatella Davanzo, Mirco Melanco, Marco Rossitti

 

 

4. EDIZIONE

Premio Sezione Fetonte

MORO... OU NAO MORO di Martina Marzagalli

Motivazione: L'irriducibile convivenza con l'acqua di una comunità che si oppone a una ricollocazione lontana da questo elemento naturale.

 

Premio Sezione Amerindia

ULTIMO DIA DE LIBERTAD di Rodolfo Colombara e Emanuela Peyretti

Motivazione: Un documentario toccante che nonostante sia interamente basato su testimonianze e interviste non risulta mai monotono e che ben sostiene la durata del film attraverso il dispiegamento di un discorso organico, ben supportato dalle musiche e da una accurata fotografia. Importante anche il tema, la cui conoscenza è necessaria oggi per una lettura critica della contemporaneità.

 

Premio Sezione EtnoFilm

LAS FLORES DE SION di Josu Larunbe e David Moncasi

Motivazione: Premiato per l'impianto solido e la capacità comunicativa che, pur partendo da un punto di vista specifico, apre numerose problematiche, mostrando la grande creatività del contesto religioso.

 

Menzioni Speciali

THE SACRED DANCER di Diego D'Innocenzo

Motivazione: Mostra la vitalità e la capacità di adattamento di un antico rituale alla contemporaneità.

 

MIDNIGHT BINGO di Antonio Longo

Motivazione: Originale la scelta del ritratto per uno spaccato di vita legato alla città di Napoli.

 

giuria: Valentina Bonifacio, Barbara Codogno, Luca Di Lorenzo, Rossella Piccinno, Donatella Schmidt

 

 

5. EDIZIONE

Premio Sezione AMERINDIA

AMAZONIA 2.0 di Sandro Bozzolo

Motivazione: Per lo sguardo sensibile con cui viene narrata la realtà di un luogo nella selva amazzonica ecuadoregna che, attraverso la forza collettiva degli abitanti, si riscatta nella trasformazione di vecchie utopie in nuove opportunità. Un vero messaggio di speranza che travalica i confini geografici.

 

Menzione Sezione AMERINDIA

RIZOMA di Paolo Buccieri

Motivazione: Il regista riesce a raccontare in modo convincente come le popolazioni indigene e i giovani delle periferie di San Paolo usano le nuove tecnologie per comunicare la loro cultura. L'utilizzo dei mezzi tecnologici, troppo spesso dato per scontato, diventa l'opportunità per far emergere e raccontare la rabbia e l'orgoglio dei protagonisti.

 

Premio Sezione ETNOFILM

STELLE CONTATE SULLE DITA di Giuseppe Carrieri

Motivazione: Un soggetto affascinante: la luce. La corrente elettrica che porta la modernità in un villaggio indiano diviene oggetto di contrasto tra gli abitanti: alcuni accettano la trasformazione con entusiasmo, altri la rifiutano sentendola come un impedimento nel contatto con la natura e con il cielo stellato. Un delicato racconto per immagini narrato in modo efficace grazie alla capacità di ascolto e di empatia dell'autore.

 

Menzione Sezione ETNOFILM

ORO BIANCO di Giacomo Cuva, Alice Campoli e Federico Betta

Motivazione: Una ricerca storico-antropologica sulla realtà delle balie da latte nella Ciociaria del secondo dopoguerra: latte materno in cambio di denaro. Uno scambio in cui i sentimenti ci sono, ma sono repressi. Il film mostra come il possesso di denaro possa, allora come oggi, significare anche il possesso delle persone.

 

Premio Sezione FILO’

LE PERLE DI RITORNO. Odissea di un vetraio africano di Franco Basaglia

Motivazione: Come il filo unisce le perle, anche il lavoro può unire gli uomini. Qui la delicata vicenda del primo perliere senegalese a Venezia, viene narrata con armonia e vicinanza emotiva. Attraverso il lavoro, un lavoro di tradizione e artigianato, Moulaye trova modo di scoprire la vera essenza della città che lo ospita. Quella maestria dei perlieri di Murano è la stessa degli artigiani della sua terra lontana: le mani sanno fare, le mani sanno anche il modo, se vogliono, di incontrarsi.

 

Menzione Sezione FILO’

PICCOLA TERRA di Michele Trentini

Motivazione: Ogni piccolo appezzamento può dare un grande frutto. Da una piccola terrazza tornata al seme, nuove colture possono indicare immediatamente la necessità di un atteggiamento di maggiore coinvolgimento e rispetto. Un panorama, che sembrava perso, eroso, può rinascere. Una coltura nuova può ridare linfa alle altre. E c’è posto per ogni contributo e ogni integrazione. Nessuna terra è poi davvero così piccola da non poter ospitare i tentativi più tenaci di ridare la vita, di evitare lo scempio e l’abbandono, da non lasciare che gli uomini la amino, la nutrano, la conservino.

 

Premio Sezione SHAMAN

DONNE CHE RIFIUTANO LA MORTE di Mohamed Kenawi

Motivazione: Srebrenica – luogo di morte: testimonianze di donne che hanno vissuto sulla propria pelle le atrocità della guerra nell'ex-Yugoslavia nella prima metà degli anni '90. Un film che, oltre ad essere documento di memoria del dolore, riesce a ritrarre delicatamente le pratiche quotidiane attraverso le quali si elabora la sofferenza e si ricostruisce una nuova storia di vita.

 

Menzione Sezione SHAMAN

SOHA di Donatello Conti

Motivazione: Il mistero della celebre figura dei Mamuthones viene sottoposto ad un attento, riuscito tentativo di disvelamento. La maschera è aiuto e potenza. Una maschera è destino, fatalità, ma anche soccorso contro forze ancestrali. Una maschera nasconde il volto, ma rivela, come fa questo documentario, i sentimenti profondi di chi la indossa.

 

giuria: Viviana Carlet, Enrico Gusella, Enzo Lavagnini, Fabrizio Loce Mandes e Marco Mensa

 

 

6. EDIZIONE

sez. AMERINDIA

Vincitore: DONA ZEFA DA GUIA E IL DONO DIVINO di Marta Zaccaron

Il film ricollega il parto al rito di passaggio, officiato dalla figura sacerdotale di una donna potente e commovente che si dedica con vocazione alla nascita dei bambini e al supporto delle madri.

Dal punto di vista etnografico l’opera è rilevante quale prelievo di realtà antropologica: documenta efficacemente la vita quotidiana della protagonista-levatrice con l’impiego sapiente della camera a mano e un asciutto allineamento di lunghe sequenze in tempo reale.

L’occhio cinematografico riesce a cogliere in profondo l’intero messaggio del corpo di questa ostetrica popolare nella sua dimensione relazionale tattile, vocale, cinesica e prossemica.

La sequenza del rito finale riecheggia involontariamente le punte più alte del documentario etnografico demartiniano.

 

Menzione: FRANCILENE, STORIA DI UNA QUEBRADEIRA di Stefania Donaera

Il documentario ha il grande valore di descrivere con semplicità e limpidezza il quotidiano di una “spacciatrice” di cocchi nel nord-est del Brasile.

La regia che accompagna e scandisce da distanza ravvicinata una tipica giornata di lavoro è minimale, ma il messaggio è chiaro: una riscrittura delle priorità dall’ottica della protagonista, uno scorcio di pienezza di vita, realizzazione personale e soddisfazione in un contesto di povertà estrema.

L’opera è caratterizzata da una grande attenzione allo spazio, alle interazioni tra personaggi, dalla capacità di allestire un “set etnografico” in cui si svolgono i semplici gesti dei protagonisti: il frame che incornicia il movimento senza mai opprimerlo.

 

sez. ETNOFILM

Vincitore: IL LIMITE di Rossella Schillaci

Il film trasmette l'inquietante condizione di immobilità nella vita quotidiana di un lavoratore del mare tunisino imbarcato in un peschereccio italiano.

Questa rappresentazione dell'impossibilità di migliorare la propria condizione di vita è un'indagine cinematografica asciutta, oggettiva, al limite della freddezza, che comunica a tutto tondo il senso di profondo disagio di questo spaccato di Mazara del Vallo.

Scelte registiche e inquadrature enfatizzano questo senso di stasi e accompagnano lo spettatore alla conclusione che il futuro non sia che questo presente opprimente, senza nessuna prospettiva di mutamento.

 

Menzione: LORO DENTRO di Cristina Oddone

Il documentario ha il grande merito di essere riuscito a penetrare nell’intimità quotidiana di una situazione conosciuta spesso solo attraverso stereotipi, indagando speranze e desideri di un gruppo di ragazzi del Carcere di Marassi. Lettura partecipata e interattiva, capace di mostrare la struttura carceraria non come punto di arrivo, di immobilità, ma come un trampolino per le ambizioni e i sogni dei giovani detenuti.

L’aspetto tecnico ricalca la natura colloquiale delle interazioni tra filmaker e detenuti, che accompagna con un buon ritmo tutta la narrazione.

 

giuria: Riccardo Bononi, Francesco De Melis, Flaviana Frascogna, Federico Massa, Paolo Palmeri

 

 

7. EDIZIONE

Premio Migliore Documentario

MAPUTO - a low budget dream di Mario Martinazzi (68', 2014)

Motivazione: Per aver costruito con una struttura narrativa originale, poeticamente suddivisa a capitoli, un ritratto a 360 gradi della capitale del Mozambico con una lucida analisi tra passato, presente e futuro che rispecchia la situazione globale nel mondo contemporaneo nostro, dalle profonde contraddizioni sociali.

Una scelta di una narrazione che analizza i processi di trasformazione e le dinamiche di questioni nuove o irrisolte, le speranze, le difficoltà e i desideri che alimentano il tessuto sociale.

 

Menzioni Speciali della Giuria

L'UOMO SULLA LUNA di Giuliano Ricci (60', 2013)

Motivazione: Per la capacità di dare vita a una proposta audiovisiva spiazzante che, rinunciando alla pretesa di una linearizzazione esplicativa, lascia voce e immagine alle testimonianze che interrogano la nozione di "realtà" su un piano individuale e comunitario.

NALEENA di Luigi Storto (15', 2014)

Motivazione: Per l'efficacia con cui la densa tessitura esperienziale è stata articolata nel formato narrativo breve, attraverso un linguaggio visivo intrigante, emanando al contempo una profonda spiritualità e bellezza (nel vero senso della parola) con un'accattivante e intensa colonna sonora.

 

giuria: Fabio Gemo, Farah Polato, Elfi Reiter

 

 

8. EDIZIONE

OUTSIDERS. STORIE DAL FIUME, Enrico Meneghelli e Sara Pigozzo, ha vinto l'ottava edizione dell'«EtnoFilm Fest»

Motivazione: Per avere tradotto in immagini con efficacia e partecipazione empatica la

vita di un fiume, dell'habitat e degli uomini che da eso traggono conoscenze

e ispirazione.

 

IL MONDO DI NERMINA di Vittoria Fiumi si è guadagnata la menzione speciale

Motivazione:Per avere rappresentato il drmma bosniaco attraverso la narrrazione

dell'esperienza diretta di una madre e della sua famiglia,sullo sfondo di

un'identità distrutta e faticosamente ricostruita.

 

giuria: Rodolfo Bisatti, Caterina Cisotto, Antonio Marazzi, Enrico Masi, Alessandro Zangrando

 

 

9. EDIZIONE

TRIOKALA, dell’agrigentino Leandro Picarella, vincitore

“Per la capacità di raccontare - con rigore antropologico e un approccio cinematografico che trova nelle immagini la sua centralità e potenza - le vicende sacre e profane, di un lembo di terra "altro", sospeso tra cielo e montagna, la magia e la tradizione, la religione e la superstizione. Attraverso uno sguardo e sonorità inedite che indagano e ascoltano il rapporto tra l'uomo e la natura, scandito dalle stagioni e dai misteriosi riti ancestrali di un mondo in dissoluzione e lontano nel tempo, il regista dipinge come tanti quadri statici e, insieme, in continuo movimento, restituendo l'idea stessa di una vita impalpabile come le nebbie che avvolgono "Triokala"

 

Menzione Speciale

SAMSARA DIARY di Ramchandra Pace

Motivazione: Per la capacità di narrare con profondità e originalita' una storia di vita complessa e coinvolgente, con sguardo riflessivo e critico, nonche intimo e appassionato, senza retorica. Il regista e' stato in grado di renderci partecipi del disagio personale del suo vissuto e della sua relazione con la figura del padre con una delicatezza rara, nel tentativo di un movimento articolato tra distanziazione e avvicinamento da una biografia densa, di cui nel film emergono la molteplicità. degli sguardi, la fascinazione, le contraddizioni e le ambiguita', il vissuto dello spaesamento e il faticoso riconoscimento reciproco, con una freschezza e una cura degne di menzione.

 

giuria: Marco Contino, Paola Gandolfi, Tatiana Mario, Daniela Perco

 

 

10. EDIZIONE

MOO YA di Filippo Ticozzi - Vincitore

Motivazione: Accompagnando il viaggio apparentemente senza meta di un vecchio cantastorie cieco, il regista conduce lo spettatore attraverso i paesaggi ugandesi e in comunità devastate dal passaggio brutale della guerra, dove l'esistenza continua al ritmo lento di gesti di vita quotidiana che sopravvivono anche ai drammi della storia. Il racconto delle atrocità è affidato solo alla parola narrante delle vittime e l'obiettivo della macchina da presa si mantiene a una distanza di rispetto, senza inutili e morbose curiosità. Come i grandi ciechi della tradizione mitologica, il protagonista Opio vede senza guardare. E il suo sguardo diviene metaforicamente un monito per noi che troppo spesso guardiamo senza vedere.

 

Menzione speciale

GIARDINI DI PIOMBO di Alessandro Pugno e MINGONG di Davide Crudetti

Motivazione: La giuria ritiene inoltre di segnalare i lavori di due giovani documentaristi che hanno saputo calarsi in realtà geograficamente lontane, le Ande peruviane e i villaggi rurali del Sud della Cina, per raccontare le conseguenze sulle persone e sulle comunità delle trasformazioni imposte dalla modernizzazione.

 

giuria Antonio Andreetta, Giancarlo Beltrame, Simone Cangelosi, Zelda Franceschi, Alessandra Mercanzin

 

 

11. EDIZIONE

PUNISHMENT ISLAND di Laura Cini - Vincitore

Attraverso una narrazione impeccabile, tecnicamente ricercata e sapiente, la regista ci trasporta in un luogo remoto dell’Uganda, aprendo uno spaccato su un mondo di cui poco si sapeva. Le toccanti testimonianze delle tre sopravvissute ad un atroce destino hanno il merito di portare nuova luce sulla drammatica condizione femminile in questa regione africana.

 

MAMMA VITA MIA - Menzione speciale

Una regia incredibilmente coraggiosa riesce a portarci all’interno del mondo criminale napoletano, dando la parola ad alcuni fra i banditi più feroci del dopo guerra. Attraverso le loro dirette e crude testimonianze emerge un quadro complesso ed emblematico dell’”arte del tatuaggio”.

 

giuria

Paolo Chiozzi, Francesco Liotard, Renato Morelli

 

 

12. EDIZIONE

AFTER PRAYERS di Simone Mestroni - Vincitore

After Prayers, diretto da Simone Mestroni, propone una ricerca etnografica incentrata sulle tensioni politiche e dinamiche identitarie nella vita di ogni giorno nel Kashmir indiano. La padronanza e profondità’ dell’approccio etnografico e linguaggio filmico raccontano con realismo tradizione e contemporaneità’ all'interno di un attivismo militante che perpetua il sogno di un Kashmir indipendente. L’originale e coerente tessuto narrativo alterna storie della vita quotidiana e dettagli etnografici a momenti di ordinaria violenza; una ripetizione di temi e conflitti che le voci e i visi dei protagonisti accompagnati dal canto del muezzin scandiscono e rivelano.

 

5x7 IL PAESE IN UNA SCATOLA di Michele Citoni - Menzione speciale

5x7 Il paese in una scatola di Michele Citoni offre un cortometraggio etnografico che unisce la storia di Frank Cancian, fotografo e professore di antropologia statunitense al piccolo borgo irpino di Lacedonia. Attraverso un’elaborata documentazione fotografica, la sua storia personale si fonde con storiche immagini di persone e luoghi in bianco e nero che riprendono a raccontare tradizioni e risvolti sociologici del Mezzogiorno italiano attraverso le voci e i volti del presente.

 

giuria

Luca Immesi, Eduardo Masset, Donatella Davanzo

 

 

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